Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 
Nome Scientifico
Ceratonia Siliqua

Carrubo

Nome Locale
Carrubba

carrubo (Ceratonia Siliqua) - pianta

carrubo (Ceratonia Siliqua) - semi

carrubo (Ceratonia Siliqua) - foglie

carrubo (Ceratonia Siliqua) - frutti

 

Descrizione: Il carrubo (Ceratonia Siliqua) appartiene al genere delle papillonaceae, della famiglia delle Leguminosae. Il carrubo, il cui nome deriva dall'arabo Kharrub (o charnub), è un albero meraviglioso importato in Sicilia dai Fenici.  Attualmente la coltivazione del carrubo è diffusa nella Spagna meridionale e nelle Baleari, nel Portogallo, nelle coste settentrionali dell'Africa, nel Libano e in Italia, dove crescono carrubeti in Liguria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e soprattutto in Sicilia, che resta la regione italiana più ricca di carrubi. Albero robusto, alto 7-10 m. e molto longevo potendo superare facilmente piu’ secoli di vita. Il tronco è scanalato, con grosse muscolature, che fanno del carrubo un albero molto robusto e grosso. I possenti tronchi si ramificano in una chioma ampia, sempre verde e rigogliosa. Trattasi di una pianta sempre verde, con una chioma vistosa, che si presenta come una densa massa verde scura e luccicante al sole, così da conferire a questo albero un aspetto quanto mai suggestivo. Il diametro della chioma è veramente notevole poiché esso spesso supera i 10 metri. Il sistema radicale è molto sviluppato e si spinge anche negli strati più profondi del terreno. Le radici penetrano nelle fessure delle rocce per attingere acqua ed elementi nutritivi e creare così un valido ancoraggio per la pianta contro i venti. Le foglie coriacee sono di un ben colore verde intenso. Sono inserite sui rami per mezzo di un breve picciolo di circa 3 cm. e si rinnovano ogni 15-18 mesi: spuntano in primavera per cadere tra il luglio ed il settembre dell'anno successivo. L'infiorescenza è data da racemi dritti, solitari o aggregati ubicati in corrispondenza dei nodi delle grosse branche prive di foglie. I fiori sono molto diversificati: infatti, possono essere ermafroditi oppure unisessuali maschili o femminili, in quanto il carrubo è una pianta poligamo-dioica, cioè una pianta che porta o fiori maschili, o fiori femminili oppure ancora fiori maschili e femminili. Il frutto si origina dopo la fecondazione incomincia a svilupparsi solo in primavera per completare il suo sviluppo e maturare in agosto-settembre. Per trasformarsi in frutti maturi i fiori impiegano un anno: quando i frutti vengono raccolti, l'albero ha già i fiori per la successiva fruttificazione. I frutti cadono in modo volontario e vengono raccolti nei mesi estivi.

Dove si trova: Il Carrubo predilige terreni molto aridi e non sopporta la pioggia e l’umidita’. All’inizio del secolo il territorio lentinese ne era ricco, ma gli alberi sono stati progressivamente espiantati per far posto alle colture di agrumi. Attualmente in tutto il territorio ne esistono poche decine di esemplari. Quantita’ maggiori se ne trovano sulle colline del territorio della limitrofa Carlentini. Grandi quantita’ invece se ne trovano nella vicina zona del ragusano dove si produce circa il 70% di tutto il raccolto nazionale.

Quando Raccogliere: la corteccia dei rami si raccoglie in febbraio-marzo. Le foglie in aprile-maggio recidendole assieme al picciolo. I frutti si raccolgono in agosto-settembre.

Utilizzi Curativi: La polpa ha vari usi nella medicina popolare: fresca come lassativo , secca come antidiarroico. Alcuni consigli: per attenuare le irritazioni della gola e dell’intestino, fermare le diaree e regolare le funzioni del tubo digerente, preparare un decotto con 5 gr. di farina di carrubbo in 100 ml di acqua. Non filtrare e berne 2-3 tazze al giorno. Inoltre la farina dei semi (1-2 manciate nell’acqua della vasca) esercita un effetto rinfrescante e idratante su pelli secche e infiammate. In cosmesi viene usato per preparare maschere emollienti. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico

Usi in Cucina: Per secoli le carrube hanno sfamato i popoli del Nord Africa e altri popoli nei periodi di carestia. Le carrube sono ancora usatissime nella nostra alimentazione, spesso a nostra insaputa. La loro polvere, dal sapore di cioccolato, viene infatti usata in tanti prodotti da forno e nella biscotteria. Nella parte su-orientale della Sicilia la farina di carrubo e’ utilizzata per la preparazione di mustaccioli, biscotti, mostarde e marmellate. Spesso si utilizzano le carrube, che sono dei legumi indeiscenti, carnosi, eduli, impiegati come mangime per gli animali.

Curiosita':  Gli arabi chiamavano i semi del carrubo ‘carati’ (‘khirat’), essi ne avevano individuato la particolare caratteristica di avere sempre un peso costante (1/5 di grammo), per questo li utilizzavano come unità di misura delle pietre preziose. Le foglie del carruba venivano usate dai contadini del sud per fare dei cappelli enormi che adoperavano durante le vendemmie per proteggersi dal sole. 


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