Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 

 

 
Nome Scientifico
Hypericum Perforatum L.

Iperico

Nome Locale
Ebba di S.Giuvanni
       

Descrizione:  L'Iperico (Hypericum Perforatum L.), noto anche come erba di San Giovanni, è una pianta erbacea diffusa in tutta Europa, Africa del Nord, Asia Occidentale. Si dice sia una pianta scaccia diavoli, per questo il nome hypericum che significa "sopra l’immagine", per l’uso antico di appenderla sopra l’immagine sacra per allontanare i demoni del male , perforatum perche’ in controluce le foglie sembrano perforate. È una pianta glabra, perenne, alta 20-80 cm., con fusto eretto percorso da due strisce longitudinali in rilievo. È ben riconoscibile anche quando non è in fioritura perché ha le foglioline che in controluce appaiono bucherellate, in realta sono piccole vescichette oleose da cui il nome perforatum. Le foglie sono opposte oblunghe. I fiori giallo-oro, macchiettati di nero ai margini e hanno 5 petali delicati. Sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno (ricorrenza di San Giovanni) da cui il nome popolare. I frutti sono capsule ovali  che si aprono a maturità e liberano i semi di colore bruno. In Germania si consumano 66 milioni di dosi giornaliere di iperico all’anno.

Dove si trova: Predilige posizioni soleggiate e asciutte come campi abbandonati ed ambienti ruderali. A Lentini, in piccole quantita’, si trova in zona Scalpello, zona S.Lio, C.da Sperone, Zona Agnone-Castelluccio e nella vicina Buccheri.

Quando raccogliere: Si usano le sommita’ fiorite. Esse vanno raccolte da maggio a luglio, quando buona parte dei fiori e’ aperta e prima che ve ne siano di appassiti. Si usano di solito freschi (per l’olio), ma si possono anche far seccare (per l’infuso), disponendoli a mazzetti all’ombra in luogo aerato e poi conservandoli in sacchetti di carta.

Utilizzi Curativi: Uso Orale: L'Iperico e’ soprattutto un antidepressivo-tranquillante. E’ valido nelle forme ansiose depressive, malumore, malinconia, ansia, insonnia, agitazione nervosa. Come antidepressivo va assunto per mesi. I primi benefìci si riscontrano generalmente dopo due settimane di terapia. Cura alcune forme di isterismo e disturbi mestruali. L'Iperico è anche un ottimo antivirale e alza le difese immunitarie. E’ pure antidolorifico e antispasmodico, Si usa per alleviare le nevralgie croniche ed e’ efficace nella diarrea, nella gastrite, nei dolori muscolari da sforzo. I fiori dell’iperico hanno inoltre proprietà diuretiche, vermifughe, aromatiche, stimolanti e digestive Per uso orale si utilizza in infusione (tisana), la dose prescritta e’ 1 g. di estratto secco in 100 ml. d’acqua, 1-2 tazze al giorno. Si puo’ usare anche 1 cucchiaino dopo i pasti di tintura alcolica d’iperico, facendo macerare per 5 gg. 20 g. in 100 ml di alcool di 20°. Uso Esterno: l’olio di iperico (chiamato olio di S.Giovanni) e’ di colore rosso sangue. E’ efficace in caso di dolori da contusioni, neuro-muscolari, “colpo della strega”e sciatica. Inoltre e’ antisettico per acne, foruncoli e brufoli. Ha proprieta’ antinfiammatorie, rinfrescanti e cicatrizzanti. Si usa per ferite, piaghe, ulcerazioni, bruciature, eritemi solari, pruriti, emorroidi. In cosmesi e’ efficace per pelli secche e screpolate. La tintura oleosa si ottiene macerando 30 grammi di fiori in 100ml di olio di oliva e lasciandola al sole per 15-20 gg., agitandola ogni tanto e infine filtrandola.  Non usare l’olio per condire le insalate. Estratti della pianta negli Stati Uniti, sono adoperati come conservanti dei prodotti alimentari. L'Ipericina, il princìpio attivo, può causare fotosensibilità, quindi i pazienti che utilizzano l'Iperico non devono esporsi ai raggi solari. Non sono noti altri effetti collaterali. Per le sue proprieta’ di agire sull’umore dell’uomo, una recente ricerca italiana condotta dall'Istituto di Farmacologia di Messina, ha dimostrato l’efficacia dell’iperico per smettere di fumare. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico.

Curiosita’: Chi si occupa di medicina naturale sa che le virtù dell'iperico sono conosciute da secoli. La fama dell'iperico procede di pari passo con la storia dei Templari, cavalieri misteriosi e leggendari del medioevo. I Templari nel XII secolo furono i primi a scoprire che l'iperico, oltre alle ustioni e alle ferite da taglio, era utilissimo per migliorare l'umore dei guerrieri che rimanevano immobilizzati a letto per mesi. Tra i componenti dell'Iperico abbiamo un pigmento rosso chiamato ipericina, e da questo deriva il nome di erba di San Giovanni in quanto il rosso ricorda il sangue versato dal Santo, fatto decapitare da Salome’. La festa si San Giovanni del 24 giugno si rifa’ ad un rito pagano dei Germani, i quali usavano addobbare con l’iperico fiorito i luoghi dove festeggiavano. Oltre ad essere impiegato dall' erboristerie l' Iperico viene richiesto dai liquorifici per le sue caratteristiche aromatiche. Per il suo effetto fotosensibilizzante e’ molto dannosa sugli animali, specialmente nei cavalli. Questa sostanza è ritenuta velenosa per le pecore dal vello chiaro, quando queste si espongono alla luce provocano gravi fenomeni morbosi con convulsioni e quindi la morte. Attualmente l’efficacia dell’iperico viene studiata per la cura dell’aids e di varie forme di cancro, dell’enuresi notturna nei bambini, di alcune malattie della pelle come la psoriasi, dell’artrite reumatoide e del mal di testa da sbornia. L'iperico si conserva bene nell'alcool. Chissà se un giorno l'iperico sarà aggiunto alle bevande alcoliche perché agisca come "riduttore" dei postumi delle sbronze.


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