Alla Scoperta di Leontinoi
Le erbe e le piante del territorio
 

 

 
Nome Scientifico
Malva Sylvestris L.

Malva

Nome Locale
Mabba
       

Descrizione:  La Malva (Malva Sylvestris L.) fa parte della famiglia delle Malvacee. Ne esistono numerose varieta’, anche nella nostra zona: malva alcea (mabba picciridda), malva crispa (rizza), malva moscata (muscata), malva parviflora (mabba-pani), malva rotundifolia (mavvicedda) ecc. Pianta erbacea annuale o perenne, alta sino a 50 cm, eretta o prostrata, cespugliosa, ramosa, con fusti ispidi e striati, legnosi alla base; Foglie sparse, lungamente picciolate, cordate a 5-7 lobi con margine crenato; Fiori appaiati all'ascella delle foglie superiori, con 5 petali rosei e, generalmente, tre striature violacee, fiorisce da maggio ad agosto; Frutto composto da acheni appiattiti e disposti in cerchio. Il nome del genere deriva dal latino “mollire alvum” e significa "rendere molle" con riferimento alle sue proprietà emollienti. Pianta comunissima nei prati e lungo le strade, le sue foglie più tenere si usano nelle insalate ma sempre frammiste ad altre verdure perché le mucillagini presenti le conferiscono un gusto non a tutti gradito, possono essere anche essiccate per l'uso invernale. I fiori si utilizzano per guarnire insalate verdi.  I rami giovani cotti e conditi con olio sale e aceto sono serviti come antipasto o aggiunti a minestre e minestroni. La malva è pianta eliotropica perché orienta i suoi grandi fiori verso il sole.

Dove si trova: La malva si rinviene frequentemente nei luoghi erbosi, nei ruderi, lungo le strade e nei campi abbandonati, ricchi di humus. A Lentini la si puo’ trovare in abbondanza soprattutto in zona Seggio, passo Pescatore (vicino caserma vigili del fuoco), zona Biviere, zona Reina-Rapsi (da ospedale nuovo verso Scordia) e nei terreni incolti del centro abitato (Via Nisida, Via Carra’ Tringali, ecc).

Quando Raccogliere: Della Malva silvestre si raccolgono le foglie e i fiori. Le foglie si raccolgono solitamente da maggio a agosto, recidendole senza il picciolo. I fiori si raccolgono nello stesso periodo, recidendoli in bocciolo o appena aperti. A Lentini, con i nostri microclimi, si puo’ raccogliere quasi tutto l’anno. Foglie e fiori si essiccano all’ombra in strati sottili; le prime si conservano in sacchetti di carta o tela, i fiori in vasi di vetro al riparo dalla luce.

Utilizzi Curativi:  E' pianta emolliente per eccellenza in tutti gli stati infiammatori, rinfrescante, calmante della tosse, utile nelle stomatiti, coliti, gengiviti, laringiti, ha proprietà lassative ed è consigliata nelle diete delle persone affette da costipazioni intestinali croniche.  Il succo, ottenuto dalla spremitura della pianta, è lenitivo per le punture delle vespe e dalla sua linfa gommosa si ottiene una crema rinfrescante ed idratante per il viso. Si applica esternamente per lenire ferite e ulcere. Si utilizzano pediluvi di malva per le tumefazioni dei piedi e delle mani da fratture o da flebiti o dovute a piaghe. PREPARAZIONI -  TISANA: solo macerazione a freddo. Macerare 1 cucchiaino da dessert colmo di erbe in ¼ di litro d’acqua per una notte; la mattina seguente riscaldare leggermente il tutto. PEDILUVI: macerare durante la notte 4 manciate abbondanti di malva in 5 litri d’acqua fredda. Il giorno seguente riscaldare il tutto fino ad una temperatura sopportabile alle mani o piedi. Immergerli per 20 min. il liquido, nuovamente riscaldato, puo’ essere utilizzato altre 2 volte. CATAPLASMI: riscaldare leggermente in un po’ d’acqua i residui della tisana, mescolarli con farina d’orzo fino a ottenere una poltiglia: spalmarla su 1 panno di lino e appoggiare quest’ultimo a caldo sulla parte. Avvertenza: per evitare effetti collaterali, usare sempre sotto controllo medico.

Uso in Cucina:  per la salute in generale e’ bene aggiungere spesso qualche foglia fresca di malva alle pietanze. Ed e’ altrettanto un bene aggiungere delle striscioline di malva a qualsiasi tipo d’insalata. Inoltre e’ un toccasana sbollentare la malva, lasciarla raffreddare per poi preparare una buona frittata oppure condirla con un po’ d’olio e limone.

Curiosita’ e Consigli: Gli antichi romani la utilizzavano per neutralizzare i postumi delle sbronze e Plinio la considerava una panacea con effetti anche afrodisiaci; tale convinzione venne poi smentita nel Medioevo e durante il Rinascimento quando si riteneva favorisse una condotta morigerata. Aveva anche una proprietà magica, come riportato da Alberto Magno, in quanto permetteva di sapere se una fanciulla fosse ancora vergine; la radice, avvolta in una lana scura e portata come amuleto, curava le affezioni alle mammelle e, bollita nel latte, guariva la tosse in cinque giorni; venne ben soprannominata Omnimorbia, rimedio a tutti i mali. Nel linguaggio dei fiori rappresenta l'Amore materno e la Mansuetudine. Si racconta che Cicerone ne apprezzò tanto una portata da doversi poi dolere di una indigestione che gli arrecò una memorabile diarrea, protrattasi per più di dieci giorni. Nei tempi antichi era molto diffuso l'unguento della foglia santa, come veniva comunemente chiamato. Si prepara con tre parti di malva fresca che si fanno bollire con quattro parti di burro, finché l'acqua contenuta nella pianta non sia completamente evaporata. questo unguento viene applicato alla sera sul viso dopo che questo sia stato perfettamente pulito e cura egregiamente le prime rughe o la pelle troppo ruvida


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