LO SCRITTORE LENTINESE FERDINANDO LEONZIO

AUTORE PROLIFICO, ORIGINALE E MODERNO

Premio copertina alla Lentinità  2011

di GIANNI CANNONE

 

       

Il professore Ferdinando Leonzio, collaboratore molto attivo sul periodico “Leontìnoi oggi”, è nativo di Lentini, la patria che diede i natali, al tempo degli Svevi, al Notaro Jacopo poeta, capo della scuola poetica siciliana, inventore del sonetto, padre della lingua italiana delle origini, citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia nel capitolo ventiquattresimo del Purgatorio.

        Stiamo parlando, cioè, del primo poeta che scrisse in lingua italiana come per dire, innanzi tutto, che il nostro autore di riferimento quando usa la penna leontina non è, nonostante tutto, un poeta in cerca di gloria facile.

        Ma Lentini, essendo stata menzionata dal famosissimo storico e geografo del Cinquecento Tommaso Fazello, quale sede, la più vetusta della Sicilia, per via dei leggendari abitatori chiamati Lestrigoni, di omerica ricordanza, presenti nell’Odissea, è ancora annotata, storicamente parlando, come la città che vide la nascita, nel 480 circa avanti Cristo, del grande ed indimenticabile  “filosofo-sofista-pensatore” dell’antichità Filippo Gorgia.

        Tutto questo per tenere in mente una cosa assai importante: Ferdinando Leonzio non è, insomma, un poeta, né un sofista e nemmeno un filosofo alla Gorgia da Leontìnoi.

        Troviamo in lui, tuttavia, sulla scorta del vasto panorama dei suoi scritti, fatti di passione civile, di cultura e di laicità senza freni, tanto l’architetto della frase densa di contenuti non simbolici, né emotivi, quanto il navigatore aperto e preparato, capace di inventare con amore infinito momenti esistenziali unici non collegabili, per fortuna, alle speranze mai sparite del suo essere vivo e presente nel contesto fragile e a volte oscuro di un futuro sempre più globalizzato sia a livello locale che internazionale.

        Il cognome stesso di Leonzio, del resto, è un attestato sublime e ricco di Lentinità, la cui autentica animazione viene espressa significativamente già in latino con la dizione di Leontium.

        Dunque il nostro professore né poeta, né scrittore intellettuale-filosofo-sofista, ma “pensatore” che seduce e traduce in vero, e non in verosimile, tutti gli angoli della sua anima gentile e nobile le cui testimonianze restano valide rappresentazioni civili, ovvero vere e proprie cartoline di un sapere stracittadino, dinamico ed enigmatico.

        L’ultima fatica di Ferdinando Leonzio, proveniente da Bratislava per motivi di moderna creatività, è piena di episodi alti la cui narrazione affronta, di volta in volta, tematiche diverse, ma sempre diligentemente e sapientemente costruite, che mai affaticano il lettore ovunque si trovi.

        Il “libro – raccolta”, ultimo della serie a firma di “Ferdinando Leonzio”, è un lavoro ben pensato e ben riunito, uno sforzo coraggioso e ammirevole che non può che riscuotere consensi dappertutto, senza pregiudizi di alcun genere.

        Ecco, per dovere di cronaca, l’elenco delle opere di Ferdinando Leonzio fin qui tutte pubblicate: “Una storia socialista”, “Lentini 1892-1956”, “Alchimie”, “Il culto e la memoria”, “Filadelfo Castro”, “Intervista a Enzo Nicotra”, “Lentini vota”, “13 storie leontine”, “Socialismo -  l’orgia delle scissioni”, “Segretari e leoder del socialismo italiano”, “Breve storia della socialdemocrazia  slovacca”, “La  scommessa”, “Donne del socialismo”.

        Va sottolineato, infine, che il prof. Ferdinando Leonzio, di espressione culturale socialista e laica, ha ricevuto il “Premio Copertina alla Lentinità 2011”(organizzato sin dalla nascita del periodicoLeontìnoi oggi”) per meriti ampiamente riconosciuti nel campo del sapere leontino.

 

3 Maggio 2016

GIANNI CANNONE