IL KOUROS DI LEONTI’NOI E L’ODISSEA DELLA RIUNIFICAZIONE

di GIANNI CANNONE

 

       

       

       Ora tutti, con ridente pudore, concordano: meglio tardi che mai! Quindi, grazie alla buona volontà qualificata di personalità competenti e di organismi altamente responsabili a tutti i livelli  (e locali, e provinciali, e regionali, e nazionali), non si potrà più affermare, a cuor leggere e come prima, quanto segue: orrenda la divisione del celebre fanciullo di marmo (o Kouros o Efobo) dell’antica e nobile città di Leontìnoi! E neppure continuare a mentire sopra cotanto accadimento: insomma, perché la statua marmorea di questo famoso fanciullo di Leontìnoi, storicamente annotata come ritrovamento tra la fine del Sesto e gli inizi del Quinto secolo avanti Cristo, subisce in queste giornate il definitivo processo di riunificazione artistica? In effetti, il Kouros di Leontìnoi, ora, dopo la paziente e riuscita ricostruzione, non è più acefalo. Per saperne qualcosa di più è necessario fare un cortese passo indietro. Come si poteva spiegare ai cultori di tutto mondo che il marmorea fanciullo della Leontìnoi ionica, ossia senza testa, veniva depositato nel museo “Paolo Orsi” della Siracusa dorica, nel parco di “Villa Landolina”, invece di essere messo a gridare giustizia dentro la casa museale di Lentini?

      E a Catania, con quale criterio poteva essere esibita, in quel luogo archeologico etneo, l’arcinota “Testa di Biscari” dal momento che era stata sempre Lentini la patria cara, certa e sicura del famosissimo Kouros marmoreo? Ecco cosa dice sul delicato argomento uno dei più noti studiosi del settore, a livello mondiale, il professore Giovanni Rizza, recentemente scomparso, (G. Rizza. “Sikania”, Garzanti editore, 1985): “Col tesoro di Leontìnoi è stata messa in relazione un bella testa di marmo della medesima provenienza, passata dalla collezione del principe Biscari al museo civico di Catania”. Come dire, a region veduta: una iniqua separazione che il tempo, in piena e ordinata consapevolezza, diventa da solo l’implacabile giustiziere.

     Del resto è cosa scrupolosamente accertabile che in quel periodo di arte greca aurorale, allorquando esistevano, diligentemente fattivi, i Biscari per Catania e i Landonina per Siracusa, archeologia e massoneria costituivano il passatempo preferito di quei signorotti da salotto siciliano: “A Siracusa l’illustre archeologo Landolina, parente del principe di Biscari, era anche lui affiliato all’Ordine (Helene Tuzet, Viaggiatori stranieri in Sicilia nel XVIII secolo, Sellerio 1982)”. Ma, in fondo, che cosa era avvenuto all’atto del ritrovamento nella campagna leontina tra i due colti dilettanti archeologi ritenuti furbi? Una cosa vergognosamente molto semplice: a te la testa e a me tutto il resto. Non il trionfo della cultura, dunque, intesa con la “a” maiuscola, bensì una vera e propria “debacle” di un sapere miope, di certo, innamorato di egoismi e di una sottocultura da deridere. Comunque, è bene tutto ciò che finisce bene! Si aspetta, adesso, che, terminata l’ubriacatura legata alla civettuola passerella onde raccogliere i meritati quanto sudati consensi nelle varie “mostre” previste dai solerti organizzatori, il Kouros leontino possa ultimare la sua corsa, gioiosamente, finendo proprio casa sua, vale a dire nel museo archeologico della città di Lentini. 

     Elenco della fonti un nostro possesso: a) Anno 2006. “Leontìnoi oggi”, periodico storico-culturale della città di Lentini pubblica un testo importante da titolo: “Tutta la verità sull’Efebo di Leontìnoi”; b) Anno 2013. A cura del Lions Club di Lentini (presidenza pro-tempore Di Miceli Giacomo) viene proposto significativamente in prima pagina la famosa immagine della cosiddetta “Testa Biscari”, facente parte integrante del Kouros di Leontìnoi; c) Anno 2016. “Cammino”, settimanale cattolico d’informazione di Siracusa pubblica il seguente articolo così intitolato: “Il Kouros di Leontìnoi diviso tra Siracusa e Catania”; d) Anno 2018. Il “Cammino” di Siracusa diffonde un pezzo giornalistico di scottante attualità col titolo che segue: “Il Kouros tornerà a Lentini?”. (Appendice finale di rilievo: serata culturale organizzata dal Kiwanis Club di Lentini di concerto col museo “Paolo Orsi” di Siracusa). I restanti avvertimenti, speranzosi e pieni di fierezza culturale leontina, vengono elaborati, come fatto terminale, dal settimanale “Cammino” di Siracusa (18 novembre 2018) colla presente soggettività critica: “Il Kouros di Leontìnoi non è più acefalo: finalmente!”. Tutto qui: tutti sapevano …

Gianni Cannone, ex sindaco della città di Lentini.