Lo spazio sociale quotidiano

La via Garibaldi e la villa

 

La città- insisti a chiedere.

Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine,

ti rispondono alcuni, e altri: - Noi torniamo qui a dormire

.Ma la città dove si vive?- chiedi.

(Italo Calvino da Le città invisibili)

 

 

L'idea di un comune ethos civile è indissolubile da quella di luogo. Ogni comunità si raduna e si relaziona in luoghi che assumono nella coscienza collettiva un valore di riferimento e di forte senso d'appartenenza. Ogni qualvolta questi legami fra luoghi e persone si spezzano la comunità si smarrisce e si disorienta. Questi fenomeni di disorientamento e di disaffezione ai luoghi, in genere accompagnano e caratterizzano le trasformazioni urbane molto rapide, oppure la distruzione di quadri ambientali dei nuclei storici cittadini come ad esempio a seguito delle devastazioni della guerra. La Via Garibaldi così come la Villa Gorgia, hanno costituito per i lentinesi dei luoghi di riferimento molto importanti nella vita sociale e relazionale del paese. Non occorre andare molto indietro nel tempo per ricordarsi che il sabato sera era difficoltoso entrare alla villa comunale, per via del grande affollamento e non meno confusione vi era in via Garibaldi. Anche durante la settimana nei giorni feriali erano luoghi frequentati. Uscendo la sera si era certi di incontrare qualcuno con cui scambiare quattro chiacchiere. La villa era un luogo vivo , di giorno frequentato dagli anziani e il pomeriggio prevalentemente da giovani che finito di studiare si davano appuntamento solo per il piacere di stare insieme, di chiacchierare e magari di cantare accompagnandosi con la chitarra. Ricordo le numerose "comitive" di giovani e di ex giovani che il sabato e la domenica si riunivano formando dei mega gruppi chiassosi e vocianti, e le coppiette che si defilavano per andarsi a sedere nelle le zone meno illuminate. La via Garibaldi è sempre stata la via del passeggio e dei negozi ,la vetrina delle principali attività commerciali legate all'abbigliamento, una via parecchio movimentata grazie alla presenza di questi esercizi. Oggi la situazione è molto cambiata, questi luoghi hanno perso nella coscienza collettiva quella funzione di luoghi d'incontro, di legante sociale, i cittadini sia giovani sia anziani li disertano ritenendoli privi d'interesse. L'aspetto di via Garibaldi o della Villa soprattutto la sera è davvero desolante. Persino di sabato non vi è più gente. Credo che a ragione si possa parlare di crisi di una comunità che non sa più ritrovarsi. Mi chiedo dove siano andati a finire i lentinesi : tutti a guardare la Pay -Tv, oppure stanno navigando in Internet, sono troppo impegnati a inviarsi messaggi con il telefonino, o hanno eletto i Pub di Catania a loro dimora. Va rilevato che quando vengono svolte iniziative come il Castrum - Fest, il Presepe vivente, ecc.. la gente accorre , esce dalle proprie case , ritorna a incontrarsi e a vivere la città. Forse per tornare a far rivivere i luoghi deputati del nostro paese dovremmo guardare con maggiore attenzione a quanto è avvenuto ed avviene in alcune realtà limitrofe che si sono trasformate radicalmente e imitarle. Catania in questi anni è riuscita giorno dopo giorno a sottrarre territorio al malaffare, alla prostituzione e a restituire brani di città, altrimenti condannati all'oblio, alla vita sociale ed economica della città. Scordia un piccolo paese agrumicolo distante meno di venti chilometri da Lentini ,in questi anni ci ha sorpreso per la politica di riqualificazione degli spazi urbani e le innumerevoli iniziative nell'ambito della cultura e dello spettacolo richiamando visitatori da tutta la Sicilia. Indimenticabile il concerto di Lindo Ferretti e del suo gruppo, ma la lista sarebbe davvero lunga. La lista delle cose da fare a Lentini si deve riscrivere insieme.

Concetto Corradino

 

brano tratto dal progetto "Lentini Studia" promosso dalla "Fondazione Pisano"
per gentile concessione del suo Presidente Prof.Armando Rossitto
 

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