LEONTINOI

VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI

Rassegna Stampa

 

 

 

 

 

 

 


    30 novembre 2005

Fruizione dei BB.CC. aretusei: "situazione d'emergenza"

 

Riduzione delle ore di apertura e carenza di personale mettono a rischio il turismo nella provincia di Siracusa.

 

Fruizione ridotta nei siti archeologici e nei musei regionali della provincia di Siracusa e mancata valorizzazione di alcuni monumenti, impropriamente conosciuti come "minori". è quanto la città rimprovera alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali aretusea, l'ente preposto a gestire il patrimonio culturale della città.

 

Come è difatti opportuno ricordare, la tutela dei beni appartenenti al patrimonio nazionale spetta allo Stato, come previsto dalla Costituzione nell'articolo 9 comma 2 e, nello specifico, al ministero per i Beni e le attività culturali, istituito nel 2001 a seguito della riforma dell'organizzazione del Governo introdotta dal decreto legislativo 300/1999 che svolge le azioni di difesa e valorizzazione dei beni culturali. Il compito di rendere effettiva tale tutela spetta poi alle Regioni, attraverso l'emanazione di leggi volte proprio a salvaguardare il patrimonio archeologico-culturale, storico ed artistico del proprio territorio. Tale attività, come accennato, è svolta poi attraverso la mediazione delle Soprintendenze regionali: organismi locali che gestiscono siti, musei e monumenti.

 

Nel caso della provincia di Siracusa, la più ricca di beni culturali della Sicilia, la Soprintendenza locale è coordinata da quasi due anni da Mariella Muti che è successa a Giuseppe Voza, oggi soprintendente emerito. Spetta quindi a questo organismo, diramato in più settori, provvedere a gestire tutti i siti di interesse culturale di Siracusa e della sua provincia.
Al momento, è proprio la gestione delle risorse finanziare erogate dalla Regione e destinate a garantire la fruizione dei siti archeologici e dei musei regionali ad essere oggetto di dure critiche da parte dei sindacati di categoria.

 

Tale dura polemica, sfogata in assemblee sindacali e palesata pubblicamente attraverso una nota inviata dalla Sa.di.rs (sindacato autonomo dipendenti Regione siciliana) di Siracusa all'assessorato regionale ai Beni culturali, nasce a seguito della riduzione delle ore di fruibilità pubblica dei siti aretusei. Tale provvedimento è stato causato dall'insufficienza di fondi da parte della Soprintendenza (nella Finanziaria non sono difatti stati previsti i fondi per le prestazioni straordinarie del personale che custodisce i siti culturali dell'isola), la quale ha quindi deciso la chiusura nelle ore pomeridiane dei giorni festivi dei monumenti di Siracusa e la riduzione degli orari di fruibilità pubblica nei giorni feriali, con l'entrata in vigore dell'orario invernale.

 

Come indica l'ordinanza della Soprintendenza (protocollo n. 17705 del 18/11/05) dallo scorso 20 dicembre, è ridotto l'orario di apertura dei seguenti siti: il parco archeologico della Neapolis, che comprende il teatro greco, l'Orecchio di Dioniso, l'anfiteatro romano e l'ara di Ierone, il castello Eurialo di Belvedere (siti che, nei festivi, saranno visitabili solo di mattina sino alle 14, con chiusura della biglietteria alle 13) e, in provincia, il teatro greco di Palazzolo. Stessa situazione anche nei confronti del circuito dei cosiddetti "monumenti minori" (ovvero Ginnasio romano, tempio di Giove e tempio di Apollo), dell'Ipogeo di piazza Duomo che sarà fruibile solo la sera del sabato e della domenica, del castello Maniace e del museo regionale Paolo Orsi ed ancora, in provincia, di Eloro, della zona archeologica di Leontinoi e del suo museo e dei resti di Megara Hiblaea.

 

Una situazione considerata dai membri del S.a.di.rs (sindacato autonomo dipendenti Regione siciliana) di Siracusa "d'emergenza", come spiega il suo segretario provinciale Matteo Aprile, e tale da danneggiare il turismo nella provincia, soprattutto in prossimità delle festività natalizie che attireranno numerosi visitatori nel territorio. Ma, al momento, non sembrano esistere soluzioni adeguate, visto anche il perdurare del blocco delle assunzioni del personale di vigilanza.

 

Una delle motivazioni della mancata apertura al pubblico di alcuni siti minori e, quindi, della loro valorizzazione, è infatti la carenza di custodi.

In tutta la provincia sono presenti soltanto 56 unità di vigilanza (a fronte, per esempio, dei 403 a disposizione della Soprintendenza di Palermo): un numero troppo esiguo per assicurare la tutela dei numerosi luoghi d'arte e cultura che Siracusa possiede.
«Si sta predisponendo una variazione di bilancio – rende noto l'assessorato ai Beni culturali a cui la Soprintendenza aretusea fa capo – per affrontare il problema».  

Isabella Di Bartolo


  28 maggio 2008

Degrado totale. Capre e asini nei siti archeologici

 

E' la trovata, figlia della disperazione, della soprintendente per ripulire dalle erbacce in assenza di contributi

 

I. D. B. ) Dal tempio di Apollo, situato all'ingresso di Ortigia, all'area archeologia di Neapolis con il suo Teatro greco. E ancora al Ginnasio romano e al tempio di Zeus, fino ai tesori della provincia: Megara Hyblaea, Leontinoi, Eloro, Pantalica e Palazzolo. Tutti i siti archeologici del territorio aretuseo versano in stato di degrado da ormai molti mesi. Una situazione incresciosa sollevata dai residenti e dalla stessa sovrintendente ai Beni culturali, Mariella Muti, che denuncia la carenza di fondi per la manutenzione e la pulizia dei luoghi di interesse turistico. Annullata, infatti, la convenzione siglata con la fondazione Inda per la pulizia del Teatro greco in occasione delle Rappresentazioni classiche oggi in corso, in luogo del canone di affitto che l'Istituto del dramma antico paga per allestire le tragedie. E senza risposta la richiesta di intervento al commissario straordinario, Domenico Mirabella, da parte della soprintendenza aretusea. Così come continua a rimanere inascoltato l'appello di Mariella Muti all'amministrazione regionale a cui compete lo stanziamento dei fondi. La situazione, dunque, è d'emergenza.


  16 marzo 2006

I custodi diminuiscono ancora

I nostri beni culturali sono tanti e preziosi ma restano quasi inaccessibili

 

Dieci dei 32 custodi dei beni archeologici, monumentali e museali di Siracusa e provincia hanno chiesto il passaggio alla qualifica superiore, come previsto dalla recente legge regionale di settore. Il che vuol dire che non avremo nemmeno gli attuali 32 custodi, invece dei 250 previsti, bensì 22. Alternative? Nessuna.

I superstiti ventidue dovrebbero garantire l'apertura, anche il sabato e la domenica e nei giorni festivi, del parco archeologico Neapolis, del castello Eurialo di Belvedere, del Ginnasio romano, dell'Ipogeo di piazza Duomo, del museo regionale «Paolo Orsi», del «Bellomo» quando riaprirà, della villa del Tellaro e della zona di Eloro, della zona archeologica Leontinoi e del museo di Lentini, dell'area di Megara Hyblaea, di Thapsos, dell'area archeologica di Palazzolo. La sola elencazione dei siti di cui garantire l'apertura fa, di per sé, escludere che sia possibile tenerli aperti tutti, contemporaneamente, per tutti i giorni della settimana.

Singolare curiosità: a Palermo di custodi ce ne sono 400, in tutta la Sicilia 900. A Siracusa ne rimarranno appena 22. Ma non è Siracusa con la sua provincia il sito più ricco di beni archeologici, museali, monumentali, archeologici di tutta la Sicilia? Non è Siracusa, con Pantalica, l'ultima nata della lista dei beni Patrimonio della Umanità tutelati dall'Unesco? Sì. Ma tutto questo non importa.

E la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali che fa? Risponde con un altro interrogativo. Come gli ebrei. «Che devo fare? - risponde a richiesta la soprintendente Martella Muti. - Gestisco le risorse di cui dispongo. E aspetto disposizioni dall'assessorato regionale».
Intanto il parco archeologico della Neapolis, che comprende il teatro greco, l'anfiteatro romano e l'orecchio di Dionisio, resta aperto, per ora, dalle 9 alle 16 dei giorni feriali e fino alle 14 nei festivi. Ma la biglietteria chiude un'ora prima dell'orario previsto di chiusura. Gli stessi orari vigono per il castello Eurialo, a Belvedere. Il Ginnasio romano sarà fruibile dalle 9 alle 13 dei giorni feriali mentre rimarrà chiuso la domenica e nei festivi. Il museo archeologico regionale «Paolo Orsi» sarà aperto dalle 9 ale 18 nei giorni feriali e dalle 9 alle 14 nei festivi. La zona di Eloro potrà esser visitata tutti i giorni della 9 alle 14. Così pure Megara Hyblaea e la zona di Leontinoi. La galleria regionale di palazzo Bellomo rimane chiusa per restauri. La zona archeologica di Palazzo-Io si apre quando si può. IL sito di Thapsos è visitabile a richiesta. Tutti i beni culturali rimangono quindi a «uso limitato». SALVATORE MAIORCA


    2 novembre 2006

Carlentini. Crociata per il parco archeologico


Domani grande adunata, con la partecipazione delle scolaresche, per scuotere gli animi


Carlentini. Mentre si allungano i tempi per la definizione del progetto di massima e quello esecutivo per migliorare la fruizione del parco archeologico, nel cuore della vecchia Leontinoi, si promuove per domani alle ore l0 alla zona archeologica una manifestazione per «scuotere gli animi ed intervenire sulla questione dello stesso parco archeologico».
L'iniziativa parte dai giovani dell'associazione Orientale Sicula, che di concerto con Lega Ambiente sono impegnati in una campagna di sensibilizzazione nei confronti di opere architettoniche, presenti nel nostro territorio e da tempo abbandonate. «Questa iniziativa – sottolineano le giovani Impelluso e Crisci – vede coinvolte anche le scuole elementari e medie sia per l'importanza storica del luogo sia perchè crediamo che le opere di sensibilizzazione debbano partire dalla più tenera età se vogliamo che in futuro le cose cambino».
Durante la manifestazione di domani, all'interno del parco archeologico, sarà proposto un percorso guidato con cenni storici riguardanti i popoli che lì hanno vissuto. Al termine ci sarà una performance: «sulle orme di Filippo Gorgia».

Intanto potrebbe concretizzarsi il progetto, lanciato dall'ex assessore alla Cultura del Comune di Lentini, la preside Maria Arisco, relativo alla nascita di un laboratorio per scoprire e valorizzare gli scavi e i reperti archeologici di Leontinoi. Il laboratorio didattico, istituito per i giovani studenti universitari, e gli alunni delle ultime classi delle scuole superiori darebbe la possibilità a circa 30 ragazzi di entrare in contatto con le realtà archeologiche di Leontinoi. I partecipanti, imparerebbero a catalogare, riconoscere e restaurare i reperti del parco archeologico, e degli scavi presenti nel territorio di questa zona nord della provincia di Siracusa. Questo laboratorio consentirebbe agli studenti di studiare e analizzare gli scavi da vicino, mettendo in pratica le discipline studiate il più delle volte solo in teoria.

Non è la prima volta che nel Comune di Lentini vengono promosse iniziative per valorizzare il parco archeologico Leontinoi. Qualche anno fà il compianto prof. Cirino Gula, in qualità di ispettore onorario ai beni culturali, si fece promotore di iniziative per valorizzare il parco archeologico. Con il coinvolgimento delle scolaresche lentinesi, il prof. Cirino Gula, diede la possibilità agli studenti di riscoprire il patrimonio archeologico della città. Un gran numero di studenti partecipò al progetto di fruizione archeologica, che aiutò i ragazzi a scoprire e riscoprire la storia di Lentini. GAETANO GIMMILLARO


  (La Sicilia 5-11-07)

Una «rete» per salvare le eccellenze culturali 
C'è una domanda di mobilità delle «eccellenze culturali e creative» delle Province interessate.
Le azioni proposte tenderanno a costruire una «rete» per integrare: i parchi archeologici di Naxos, Piazza Armerina, Gela, Kamarina, Eloro, Cave d'Ispica, Sabucina
e «Leontinoi».
E ancora le «Aree ad alta naturalità» costituite nella zona interessata dal Parco dell'Etnea e dal Parco fluoviale Alcantara. E poi c'è il Barocco del Val di Noto, e gli Atenei e/o Consorzi universitari di Catania, Siracusa, Ragusa ed Enna. Un occhio al futuro con il «Distretto produttivo ad elevata creatività e innovazione» costituito da «Etna Valley», per finire con Siracusa «città della cultura» e con Catania come «Gateway city».


  20 febbraio 2008

Lentini. «L'area archeologica dev'essere rivalutata»

L'ex presidente dell'Apit Butera dichiara: «Lentini e Carlentini collaborino»

Si torna a parlare della zona archeologica Leontinoi. Stavolta lo fa un personaggio che conta: l'ex presidente dell'Azienda provinciale per l'incremento turistico Sebastiano Butera. L'uomo politico, già candidato sindaco ed ex assessore provinciale lancia un appello a Lentini e Carlentini affinché con fatti concreti instaurino una fattiva collaborazione se si vogliono riprendere gli scavi, con l'individuazione e relativa costituzione del parco archeologico Leontinoi.

Butera chiede di aprire una discussione su scelte importanti per il futuro di Lentini e il suo territorio anche in prossimità all'approvazione del piano di finanziamenti europei 2007-2013, all'interno dei quali sono previsti bandi per la valorizzazione dei beni cultuali. Già l'anno scorso Sebastiano Butera in qualità di presidente del locale circolo di An affrontò il problema ,chiedendo un tavolo di confronto con la Sovrintendenza e il Museo di Lentini al fine di affrontare seriamente una discussione sul parco archeologico e creare le condizioni più favorevoli di reciproca e fattiva collaborazione su scelte importanti per il futuro di Lentini ed dl suo territorio.

In quell'occasione l'ex assessore provinciale inviò una corposa lettera al sindaco di Lentini e per conoscenza al soprintendente al dirigente del Museo e Area archeologica di Leontinoi e Megara. Ora lo stesso Butera torna sull'argomento chiedendo di aprire una discussione in tal senso, anche se tardiva.

«Si tratta di un segnale forte e significativo di reale volontà di riconquista delle migliori tradizioni, che hanno caratterizzato la comunità lentinese» sottolinea l'uomo politico, che ha anche posto l'accento sulla riapertura del museo.

«Questa forma di decentramento territoriale - si legge, fra l'altro, nel documento di Sebastiano Butera - rappresenta un ulteriore segnale di autonomia gestionale non solo del Museo, ma dei costituendi parchi archeologici».  G.G.


   25 luglio 2008

Recupero dell'antica Leontinoi
 

I sindaci di Lentini e Carlentini hanno programmato un incontro per il recupero dell’antica città Leontinoi, ma all’ordine del giorno potrebbe esserci un piano di collaborazione.
Tutto ciò avviene nel mentre non si è spenta l’eco della presentazione del Dvd documentaristico sulla storia di Leontinoi, nel corso di una manifestazione pubblica, svoltasi al cine teatro Odeon alla presenza del responsabile del servizio archeologia Leontinoi-Megara Iblea, Maria Musumeci e del prof. Frasca, produttore esecutivo del dvd. I sindaci di Lentini Alfio Mangiameli e di Carlentini Pippo Basso hanno deciso di instaurare una fattiva collaborazione affinché si possano aprire scelte importanti per il futuro del parco archeologico Leontinoi, anche sulla scorta dei piano di finanziamenti europei, all’interno dei quali sono previsti bandi per la valorizzazione dei beni culturali. La zona archeologica, come più volte lamentato, da tempo continua ad essere off limits, tra il cruccio e le lamentele degli studiosi. I due primi cittadini hanno programmato un incontro per il mese di settembre, animati dal precipuo intento di far sì che l’incomparabile sito, possa esercitare un’attrazione turistica dalle grandi risorse economiche e culturali per i centri di Lentini e Carlentini. (G.G.)


    26 luglio 2008 

Parco Archeologico - ai Sindaci 500 firme

Sono state scritte e firmate a tempo di record ben cinquecento lettere aperte indirizzate ai sindaci di Lentini e Carlentini per sollecitare il rilancio del parco archeologico. Proprio l’entità delle adesioni, giunte nello spazio di appena quarantotto ore, desta una positiva sorpresa. Con buona pace di chi pensa che il problema dei beni culturali sia considerato marginale dai cittadini di Lentini e Carlentini. Al contrario, le squallide condizioni in cui si trova il parco archeologico, completamente invaso dalle sterpaglie e abbandonato a sé stesso, suscita in tanti cittadini amarezza e rabbia. Né si sottovaluta l’ignobile condizione in cui si trova il Castellaccio, senza dimenticare altri siti. L’iniziativa spontanea, partita dal basso, con un altrettanto spontaneo "passaparola" è cresciuta fino a giungere a dimensioni che gli stessi organizzatori consideravano irrealizzabili. Non si possono ignorare diverse centinaia di cittadini che rivendicano la necessità di rilanciare urgentemente un settore, quale quello culturale, che potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per il decollo dell’economia locale. Nei prossimi giorni verranno attuate altre iniziative per sottolineare anche la necessità di mobilitare la cittadinanza affinché si proceda alla pianificazione di una nuova campagna di scavi.  ALFREDO SGROI


GAL NOTIZIE

Turismo nel Leontinoi

Come condividere le opportunità

della crescita turistica nel territorio

 

 

Il territorio del Leontinoi è costituito dalle aree di tre comuni – Lentini, Carlentini e Francofonte – nella zona nord della provincia di Siracusa. Dal punto di vista turistico il territorio si presenta come un mondo da esplorare, per scoprirvi i più ricchi tesori. Un territorio sì difficile, ma per tanti punti di vista ‘vergine’, con possibilità di sviluppo nell’ottica di chi sa integrare bene domanda e offerta, nell’ottica di chi sa dialogare con il mercato. Consapevole delle potenzialità da valorizzare, il G.A.L. Leontinoi ha previsto delle misure che si pongono come obiettivo la pianificazione e la progettazione dello sviluppo turistico del territorio. La misura 3.1 del P.A.L.  Leontinoi "Istituzione di una rete di operatori per la promozione turistica del comprensorio" è stata aggiudicata dal Consorzio Turistico Mediterraneo. La metodologia seguita si basa sul coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore turistico locale per garantire maggiore sistemicità e coordinamento nelle azioni di sviluppo turistico. Per la pianificazione della strategia sono state condotte due diverse tipologie di indagini: 

a) un’analisi "desk" rivolta allo studio del mercato turistico catanese; 

b) un’indagine "field" attraverso interviste dirette agli operatori del settore e ai visitatori dell’area del Leontinoi. Sulla base dei risultati ottenuti si è realizzata la S.W.O.T analysis, in modo da evidenziare le criticità da contenere e i fattori di successo da valorizzare, pervenendo all’elaborazione delle linee di azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Analisi Desk – Offerta Turistica. Nell’area del Leontinoi non sono presenti strutture alberghiere, l’offerta ricettiva è costituita solo da quattro aziende agrituristiche localizzate nel territorio di Carlentini ed una nel territorio di Lentini. Con un numero complessivo di posti letto pari a 62, il Leontinoi incide sul totale provinciale per meno dell’1%. In particolare, si registra una forte carenza di servizi turistici, non solo ricettivi, in termini quantitativi e qualitativi. In generale si registra la mancanza di operatori che organizzano pacchetti di vacanza nell’area ed è quasi del tutto assente l’organizzazione del soggiorno dei turisti. Domanda turistica. Negli ultimi 4 anni le presenze turistiche hanno avuto un trend piuttosto irregolare. Nel complesso, si è rilevata una crescita media di circa il 18% annua dovuta statisticamente più a brusche impennate delle presenze che a un miglioramento effettivo e continuo della domanda. La domanda è di provenienza soprattutto italiana, con forte prevalenza di un turismo regionale. Una buona percentuale di turisti proviene anche dalle regioni del Nord: in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Le presenze straniere sono appena il 18% delle presenze complessive: sono principalmente i tedeschi a soggiornare nell’area seguiti, in ordine, da olandesi, inglesi e francesi. In generale, si tratta di una domanda fortemente stagionale con picchi elevati soprattutto nel mese di agosto. Si è rilevata una permanenza media più alta per i turisti italiani (4-2 giorni) rispetto alla componente straniera (3-4 giorni). Nel complesso, il periodo medio di soggiorno nel Leontinoi è pari a 3-8 giorni. Si tratta di un valore che, considerando solo il comparto extra – alberghiero, è nettamente più basso di quello provinciale (4-7 giorni), regionale (5-4), del Mezzogiorno (9-5) e nazionale (7-9).

Indagini sul campo. Le indagini "field" sono state realizzate attraverso interviste dirette agli operatori del settore e ai visitatori.

Strategie. Dalle analisi e indagini sviluppate in precedenza è stato possibile determinare per ogni risorsa da valorizzare gli obiettivi e le azioni da realizzare, puntando a garantire una forte integrazione tra gli interventi programmati. Meritano un cenno alcune azioni come l’agrumitursimo e l’e-gifting.

Per quanto riguarda la prima, l’arancia rossa, prodotto di cui il Leontinoi è ricco ma che non riesce a commercializzare, potrebbe diventare per l’area in oggetto un biglietto da visita e un prodotto nuovo nel mercato turistico. Le indagini hanno evidenziato come esiste una domanda, soprattutto francese, olandese e inglese, interessata a visitare le piantagioni di prodotti biologici ed in particolare, le coltivazioni di agrumi della Sicilia. L’agrumiturismo ha le potenzialità per diventare il prodotto primario e trainante dello sviluppo turistico del Leontinoi.

E-gifting. L’e-gifting si inserisce in questo contesto poiché il Consorzio punta a lanciare una nuova frontiera che sintetizza l’aspetto agricolo e quello (ad oggi solo potenziale) turistico del comprensorio del Leontinoi, che sfrutta il fortissimo deprezzamento della produzione agrumicola locale. Attraverso un apposito sito, in tutta Europa, chiunque potrà ordinare (oppure regalare a terzi), e ricevere in pochi giorni, cassette delle varie qualità di arancia, sostenendo solo il costo di imballaggio e spedizione. Le arance regalate on line dal Consorzio diventano il bigliettino da visita, l’hommagè, per attrarre turisti, e focalizzare l’attenzione dei media sul territorio in chiave turistica. L’immagine. L’immagine che si intende sviluppare per il Leontinoi è, dunque, legata alla tipicità del luogo e alla tradizione culturale e colturale agrumicola. Numerose ricerche confermano come i turisti desiderano vivere esperienze nuove e intense cogliendo le caratteristiche tipiche della località che li ospita. Fino ad oggi l’arancia è stata vista solo come un prodotto agricolo; l’obiettivo è quello di valorizzare tale risorsa nel mercato turistico. In linea con il posizionamento e l’immagine coordinata derivati dalla strategia di marketing è stato elaborato il logo turistico del Leontinoi. Il logo è stato definito come la componente più rilevante dell’immagine. Nel settore turistico il logo diventa sempre di più un importante strumento comunicativo soprattutto per le destinazioni. Identificare in modo chiaro e immediato il complesso delle risorse e dei servizi offerti dalla località è un elemento indispensabile, l’obiettivo non è solo quello di farsi ricordare, ma anche di stimolare associazioni opportune. A tale proposito, per il Leontinoi la scelta dell’immagine si è concentrata sulle risorse tipiche dell’area: l’arancia e il sole che esprimono i colori, i sapori di una terra calda e ospitale.


FRUIZIONE BENI CULTURALI IN SICILIA  - PROVINCIA DI SIRACUSA

ANNO  2006

Siracusa

Museo archeologico regionale "Paolo Orsi"

25.291

2.788

35.849

63.928

€ 196.108,00

Siracusa

Area archeologica della Neapolis e Orecchio di Dionisio

339.619

24.541

224.001

588.161

€ 2.161.335,00

Siracusa

Castello Maniace

15.110

1.554

10.359

27.023

€ 31.774,00

Siracusa

Percorso Ipogeico di piazza duomo

11.398

1.918

11.194

24.510

€ 23.430,50

Siracusa

Castello Eurialo

1.614

78

1.189

2.881

€ 3.306,00

Augusta

Antiquarium Megara Hyblaea

53

0

162

215

€ 106,00

Lentini

Museo archeologico

21

3

141

165

€ 45,00

Palazzolo Acreide

area archeologica "Teatro antico"

1.014

93

821

1.928

€ 2.121,00

TOTALI

394.120

30.975

283.716

708.811

€ 2.418.225,50

fonte: www.regione.sicilia.it


 

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